COACH

Marco Valerio Ricci Coach

Coach e coaching ovvero Allenatore della mente

Ebbene si, se c'è qualcosa che proprio non tollero è l'ignoranza.

Parliamo di coaching.

Leggo in ogni dove la parola coach usata a sproposito: dalla giornalista che si improvvisa come "il tuo beauty coach", al motivatore che si presenta come coach, da chi dieci anni fa era il consulente che guardava con sdegno e come moda passeggera noi pionieri del Coaching, allo psicologo che per motivi di marketing e di regole ha deciso di presentarsi con un nuovo look.

Bene, tutto bene in nome del marketing (forse), ma qui stiamo parlando di qualcos'altro e per capirlo dobbiamo prendere in considerazione due elementi. Primo è necessario sapere che il significato originale della parola coach in inglese è carrozza, e questo è molto importante in quanto spiega tutto su chi è un coach e cosa questa figura fa.

Secondo dobbiamo essere disponibili a fare un viaggio e andare indietro nel tempo, al sedicesimo secolo.

All'epoca le migliori carrozze di tutte le corti europee venivano fornite da una cittadina Ungherese, Kocks.

Li venivano costruite le vetture più comode, più belle, confortevoli e ricche di accessori.

E dal nome della città, per antonomasia, in molte lingue europee si iniziò ad utilizzare nomi consonanti con il nome Kocks.

Così ancora oggi troviamo la parola coach in inglese, couche in francese, coche in spagnolo e...cocchio in italiano!

In pratica se volessimo essere puristi della lingua italiana il giornalista che si improvvisa "beauty coach", dovrebbe essere "il cocchio della bellezza".

E forse ci farebbe un pensierino in più...

Da parte mia essere un Cocchio, ma con la "C" bella maiuscola, non dispiace affatto.

 

marco valerio ricci coach

Ho il ricordo di meravigliosi e agili "cocchi" disegnati sui dipinti antichi di famiglia.

Eleganti, snelli, belli a vedersi e soprattutto dall'aspetto comodo.

Perché il significato del ruolo del Coach, ancora con la "C" maiuscola è proprio tutto qui.

Lo insegno nei primi giorni della formazione per diventare Coach ad Impatto Profondo: l'approccio che chiamiamo Coaching non è una forma di consulenza, bensì una partnership elegante tra una persona che vuole raggiungere un suo obiettivo e un professionista che possiede gli strumenti, fatti di conoscenze, esperienze, sensibilità, capacità di osservazione, intelligenza e creatività, per accompagnare, mettendosi al suo servizio, la persona dal punto attuale di partenza fino al "luogo" desiderato.

Come su un comodo Cocchio, tutti i servizi sono di serie...tranne il cocchiere!

Ebbene si, è il cliente che nella relazione di Coaching guida, colui che determina la direzione, la velocità, la scelta della strada.

Il Coach è al suo servizio per aiutarlo attraverso i suoi strumenti, il suo studio continuo e tutte le caratteristiche che un Coach professionista deve avere (ne ho catalogate 52, che insegno a tutti i miei allievi della Scuola per Coach), a raggiungere i suoi risultati. Il Coach ottiene risultati solo nella misura dei risultati raggiunti dal suo cliente (coachee per alcuni approcci di coaching, personalmente non amo quella parola e la uso il meno possibile).

Questo richiede un presupposto molto importante, il Coach, quello vero, deve aver fatto un profondo lavoro su se stesso per stancar si dalle influenze del proprio ego, altrimenti svolgere veramente il suo ruolo sarà molto frustrante e ricadrà continuamente nella malsana tentazione di dare consigli, pareri, di influenzare le scelte della persona con cui sta lavorando secondo il suo modello del mondo.

Ecco questo è il Coach, e questo deve fare in un percorso di Coaching se vuole dirsi tale!

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